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Il perché di Ánako

Portare il valore aggiunto del Design e i principi dell'economia circolare nel territorio!
Design nel senso esteso della parola!
Siamo un gruppo di architetti, designer e professionisti della comunicazione provenienti da culture e paesi diversi. Nel 2022 abbiamo fondato Ánako, un anno molto difficile per l'Italia e per il mondo, ma anche un anno di riflessione, di come si potrebbe e dovrebbe cercare un modello di sviluppo diverso, sostenibile e inclusivo.
La nostra intenzione è utilizzare la nostra esperienza sull'utilizzo del design come strumento di sviluppo, (sperimentata in tutto il mondo attraverso programmi realizzati insieme all' UNIDO) , nelle piccole e medie aziende del nostro territorio, e in contemporanea sviluppare progetti di ricerca che portino alla realizzazione di nuovi prodotti per le filiere locali.
Design, un processo creativo, sia scientifico che umanistico, capace di rispondere ad una necessità, coniugando adeguatamente gli aspetti funzionali con la ricerca estetica per trovare soluzioni.
È un processo che inizia analizzando i bisogni collettivi e cercando risposte concrete.
“Riconoscere un bisogno è la condizione primaria del design” (Charles Eames )

Ánako ascolta e studia le potenzialità territoriali, le capacità dei suoi abitanti, le reti con cui sono legati i processi del lavoro, nonché la partecipazione delle istituzioni locali allo sviluppo di nuove attività, con una speciale attenzione all'implementazione dei principi dell'economia circolare, la verifica degli impatti socio-economico-ambientali e la valorizzazione dei benefici alle comunità che coinvolte.

Pochi settori dell’economia sono così strettamente legati al luogo e alla società dove si sviluppano come l’artigianato (*con il termine artigianato facciamo riferimento anche alle piccole aziende), ma l’artigianato oggi nel nostro Paese necessità di un nuovo tipo di sviluppo che renda chiari i cardini e le leve da cui derivare dei reali vantaggi competitivi.
In questo scenario le medio-piccole realtà locali sono quelle che maggiormente troverebbero nell’innesto tra cultura e produzione locale, da una parte, e i metodi, gli strumenti e le competenze del design, dall’altra, il giusto equilibrio tra identità locale e mercato.
ÁNAKO vuole rispondere a questi interrogativi: Come dichiarare la simbiosi tra impresa, artigianato e design? Quali gli strumenti attualmente a disposizione della domanda e quali dell’offerta?
Dalla capacità di realizzare questo collegamento tra locale e globale nasce un’identità forte, fondata sulla coerenza tra progetto, processo produttivo e strategia di comunicazione. In sintesi: prodotti e offerta concepiti espressamente per una realtà produttiva locale , ripensati in chiave di mercato e comunicazione globale.

Il Design come strumento di sviluppo e solidarietà

L'utilizzo del design come strumento di sviluppo va quindi inteso non solo come lo sviluppo di linee di prodotto innovative; deve anche creare nuove interazioni tra produttori di aree diverse e con tecniche diverse. Il progetto inteso come agente di cambiamento della realtà produttiva e sociale, in modo totale e come catalizzatore di reazioni sincretistiche; e, il consulente esterno come elemento agente all'interno del sistema collettivo di creazione e non come protagonista esterno di un processo.

I punti principali da seguire utilizzando il design come strumento di sviluppo sono:
- Trasformare senza perdere le caratteristiche culturali inerenti all'attività
- Conservare la sapienza tecnico-artistica della regione e favorirne la trasmissione
- Recuperare e favorire la conoscenza locale delle tecniche di produzione e delle materie prime locali
- Incoraggiare la flessibilità nella produzione e l'innovazione attraverso il design
- Rispettare e applicare i principi del Circular Design

Progettare cose che durini nel tempo

Progettare un oggetto secondo le esigenze di una classica economia lineare - dove gli oggetti vengono pensati, prodotti, usati e scartati lungo il percorso dalla produzione alla discarica - significa contare su infinite risorse a nostra disposizione, e quindi tende a mettere a rischio le materie prime . Il nostro modo di pensare deve spostarsi verso un modello di consumo con un diverso approccio.
L'economia circolare dovrebbe essere il modello economico che presidia i comportamenti delle aziende e del designer. L'obiettivo è quindi il design circolare: verso zero rifiuti ed emissioni, allungando il più possibile la vita degli oggetti, riparandoli, riutilizzandoli e rigenerandoli.


Quando un oggetto dura nel tempo, ha due effetti concomitanti:
In primo luogo, si ottiene il rispetto per la sua stabilità e persistenza. Diventa come un vecchio amico, qualcosa su cui possiamo contare. Una sedia robusta, un coltello comodo, un libro ben rilegato: tutto ci imprime un duraturo senso di sicurezza, una piacevole testardaggine, di fronte al ticchettio dell'orologio.
In secondo luogo, quando trascorriamo del tempo con un oggetto, esso assume il segno dell'uso e diventa così la prova della nostra esistenza. L'usura sul bracciolo della sedia dove poggia il gomito, il taglio nella lama del coltello.
In questo modo, un buon design garantisce un po' di immortalità ad ogni utilizzo.